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Conclusione District Grant Disturbi Alimentari - 13/6/2023

  • rotaryclubvarazze
  • 20 giu 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Conviviale conclusiva del District Grant Distretto 2023 – «Disturbi alimentari giovanili – aiutiamo i nostri giovani a conoscerli, prevenirli e superarli» – Club aderenti: Rotary Club: Varazze Riviera del Beigua (capofila), Alassio, Albenga, Imperia, Sanremo, Savona. Rotaract Club: Varazze Riviera del Beigua, Alassio, Imperia, Savona, Sanremo.


Beneficiari: 1.200 studenti (età 9-14) (per ciascun RC Coinvolto: circa 200 studenti); 180 docenti circa (circa 30 insegnati per ogni club coinvolto).


Durante la serata è stato spillato il nuovo socio Dott. Simone Arecco


Relatrice Dott.sa Roberta Rota (Laureata in Psicologia clinica e della riabilitazione; Psicopedagogista Specializzata in Pedagogia Clinica Counseling e formazione dell’uomo): «La pandemia ha avuto un impatto enorme sulle fasce più vulnerabili della popolazione e ha fatto pagare un prezzo altissimo a bambini e ragazzi che hanno dovuto rinunciare a momenti di socialità fondamentali nella crescita di un individuo. Nei laboratori scolastici sono emersi talvolta vissuti da parte degli adolescenti, a volte non confortanti. La percentuale di loro che afferma di sentirsi frequente- mente triste, senza una specifica ragione, supera di gran lunga la maggioranza. Analoghe percentuali se ci si riferisce ai frequenti (e immotivati) sbalzi di umore, mentre più del 40% afferma di sentirsi (spesso o qualche volta) agitato, particolar- mente ansioso o impaurito al punto di avere la percezione di non riuscire a respirare. Le percentuali si incrementano passando dalle scuole medie a quelle superiori, ma la differenza risulta essere essenzialmente di genere: la percentuale di ragazze che registra le forme di disagio sopra descritte supera l’80%. Il 44% (57% delle ragazze) afferma, inoltre, che tristezza, ansia e sbalzi di umore sono aumentati da quando è scoppiata la pandemia, ed un ulteriore 15% li ritiene più altalenanti rispetto al passato. Nell’abbigliamento si intravvede quanto apparire o nascondersi a se’ stessi.



Il primo giudizio se lo danno loro, i nostri ragazzi davanti allo specchio: “il corpo che vedo dice poco di me, non voglio tanto andare in giro per farmi riconoscere”, ci racconta una ragazzina che racconta le sue difficolta con il cibo, spesso rifugio intimo in un mondo che giudica e mette sempre alla prova a suo dire. Oltre all’imbarazzo legato ad un’intimità fisica ancora poco vissuta con il corpo trasformato, c’è il disagio con il mondo esterno che richiede agli adolescenti di essere sicuri e soddisfatti del proprio fisico, e questo per il solo fatto di essere fortunati nell'essere giovani. La soluzione che aiuta ad affrontare queste emozioni disturbanti arriva rapidamente: per attenuare l’imbarazzo e un po’ nascondersi a volte non bastano grandi felpe, taglie oversize e sneakers giganti. Si entra così in adolescenza attraverso un’omologazione rassicurante. Con rituali uguali per tutti…Sentirsi come o uguale agli altri è l’elemento distensivo che consente di “digerire“ la nuova fisicità, fatta di forme e peculiarità ancora estranee. Sembrano azioni poco efficaci ma non è così: questi primi cambiamenti consentono di non essere troppo visibili al mondo e, di conseguenza, questo non sentire emozioni forti è proprio quello che a parer loro aiuta a crescere. Solo successivamente, si affermerà il desiderio di sentirsi unici, con idee, gusti e sentimenti diversi dagli altri. Prima i ragazzi hanno bisogno di separarsi dall’immagine protettiva e amorevole condivisa con la mamma e, in questo distacco, si troveranno a fare i conti con parti di sé ed emozioni nuove. È importante che gli adulti rispettino e comprendano questa fase di acclimatazione , facendosi aiutare dagli esperti laddove sopraggiunga il sentimento di impotenza. Con dolcezza, con comprensione e fiducia nei propri figli e nelle risorse che troveranno nell’esprimere la propria interiorità, senza troppo temere di vivere ansie o tristezze.


 
 
 

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